Lo stile Imperial stout è uno degli stili birrari più famosi e apprezzati dagli appassionati. Si tratta di birre complesse e ricche di aromi e sapori che possono variare sensibilmente tra una birra e l’altra.
Originarie della Gran Bretagna, le Imperial Stout appartengono alla famiglia delle porter e stout, e la loro storia si intreccia con quella dell’Europa.
In questa guida andremo a vedere le caratteristiche dello stile, la sua storia e gli ingredienti usati, risponderemo inoltre alle domande più frequenti sulle Imperial Stout.
Prima di procedere con la nostra guida però vediamo quali sono le migliori Imperial Stout da acquistare online.
Le caratteristiche descrittive dello stile Imperial Stout sono stabilite dal BJCP. Una particolarità rispetto alla classificazione fatta è che dal 2015 le Imperial Stout sono inserite nella categoria “american Stout and Porter”. Prima della corrente revisione, questo stile era etichettato come “Russian Imperial Stout”.
Abbiamo già trattato la storia degli stili Porter e Stout nella guida ad essi dedicata; in questo articolo ci occuperemo quindi solo delle origini dello stile Imperial stout.
Ci sono due teorie sulla nascita della stout: la prima è forse una leggenda, mentre la seconda ha origini storiche.
La leggenda narra che In un viaggio del 1698 in Inghilterra, Pietro il Grande abbia assaggiato un nettare nero chiamato Stout, e al primo sorso se ne innamorò immediatamente. Quando tornò a casa nella Russia zarista chiese che una fornitura fosse inviata alla corte imperiale.
I birrai londinesi si resero presto conto che le loro merci si deterioravano durante il viaggio, e così, proprio come l’ IPA diretto in India, il luppolo e l’alcol furono aumentati per aiutare la birra Stout a superare il lungo viaggio che li attendeva.
Se la leggenda è vera, Pietro il Grande è stato un vero pioniere della rivoluzione della birra scura.
L’opinione più accreditata è che le Imperial Stout siano un ramo dell’albero genealogico delle Porter, e ciò ne collocherebbe le origini da qualche parte dopo il 1720.
L’aggettivo “stout”, che significa forte, era molto probabilmente già usato prima, come riferimento alla birra più alcolica.
Il primo uso dell’aggettivo stout per descrivere la birra è documentato nel 1677, il che significa che la “Stout” che Pietro il Grande bevve in quel viaggio potrebbe essere stato uno stout, ma non come lo conosciamo oggi.
Anche se la Stout bevuta da Pietro il Grande non era una birra robusta come le Imperial Stout di oggi, questo evento è stato probabilmente la forza trainante per l’esportazione delle birre scure.
Ciò che sappiamo è che la Russian Imperial Stout entrò in scena alla fine del 1700. Nel 1781 Barclay Perkins, iniziò ad esportare nelle regioni baltiche una birra scura a gravità più alta e con una luppolatura più marcata.
Questo tipo di birra ha conquistato la regione baltica e la Russia in particolare: la maggiore complessità e il grado alcolico più elevato erano una gioia per questa regione fredda e rurale.
Il temine Imperial Stout, inizialmente utilizzato solo per indicare la Stout esportata per l’impero russo, diventò presto sinonimo di uno stile specifico, e iniziò ad essere esportata anche in altri paesi.
Nel corso del 900 in Europa la popolarità delle birre scure iniziò a diminuire, mentre negli USA venivano particolarmente apprezzate. Nella regione baltica intanto le birre scure iniziavano ad essere realizzate dai birrifici locali, e ciò diede vita ad un altro stile, il Baltic Porter.
Il mix di malti è la chiave per ogni birra scura, specialmente per l’Imperial Stout. Il primo step è il malto base europeo di alta qualità; a questo vengono aggiunti altri malti, da due a cinque in base alla complessità aromatica che si vuole ottenere. Fondamentale aggiungere dei malti tostati, circa il 20% del totale, perché da essi dipende molto dell’aroma di caffè, cioccolato e tostato.
Infine è possibile aggiungere grano, avena in fiocchi o altri speciali, per aumentare ulteriormente la profondità del sapore e rendere il corpo più pieno.
La profondità e la gamma di sapori che si trovano in questa birra consentono una dose di luppolo maggiore di quella che molte altre birre potrebbero sopportare. I luppoli non sono però pensati per distinguersi, e a tal fine è importante utilizzare un luppolo con un contenuto di acido alfa relativamente alto, ma con un sapore poco distinto. Magnum, Northern Brewer e East Kent Goldings sono tutte buone scelte.
Nelle Imperial Stout viene usato lievito Ale, ma è necessario scegliere varietà che hanno un alta tolleranza all’alcol ed un carattere di esteri puliti. Meglio evitare i lieviti belga, molto speziati, e scegliere lieviti britannici o ceppi usati per le german ale. In generale è quindi usato lievito che contribuisce con note di sapore, ma non dei sapori che contrasterebbero con l’equilibrio complessivo della ricetta.
Anche se appartengono alla stessa famiglia, troviamo varie differenze tra i due stili. Le Imperial Stout sono più scure, hanno un bouquet di aromi e sapori più complesso, un corpo più pieno e un grado alcolico più elevato. Le Stout invece possono risultare più dolci e meno complesse.
La differenza principale tra questi due stili è che le Baltic Porter sono realizzate con lievito lager: ciò significa che, al contrario delle Imperial Stout, subiscono una fermentazione a freddo. Da un punto di vista aromatico e gustativo, si tratta però di due stili simili: entrambe le birre sono decisamente complesse e alcoliche, con un bouquet che ricorda il caffè, il cioccolato, la frutta secca e il malto tostato.
Le differenze tra questi due stili sono molte: nonostante sia le Stout che le Ipa siano originarie del Regno Unito, la composizione e il profilo aromatico e gustativo le rendono molto diverse. Nelle Ipa gli aromi dominanti sono quelli del luppolo, e ciò implica un profilo erboso, floreale e un finale nettamente amaro. Nelle Imperial Stout invece è il malto l’ingrediente che più caratterizza il bouquet.
Per le birre con un bouquet complesso è bene scegliere un bicchiere dal fondo ampio e dalla bocca stretta. Si tratta della tipologia di bicchieri più adatta a preservare il profilo aromatico e gustativo, poichè “cattura” aromi e sapori. Lo Snifter è quindi il bicchiere perfetto: per maggiori informazioni su questa tipologia e per trovare le migliori offerte, consigliamo di consultare la nostra guida ai bicchieri da birra.
Gli abbinamenti gastronomici non sono semplici con questo stile birrario: la complessità aromatica potrebbe infatti confliggere con cibi molto speziati, salati, o troppo saporiti.
Trattandosi di birre molto alcoliche che ricordano caffè e cioccolato sono spesso considerate “birre da dessert”, e vengono servite come accompagnamento di formaggi o veri e propri dolci.