Birra Tripel: tutto quello che c’è da sapere

La birra Tripel appartiene alla famiglia delle birre trappiste; si tratta quindi di uno stile legato strettamente alla tradizione monastica e a quella delle birre belghe, con una lunga storia alle spalle.
Si tratta di birre chiare dal complesso profilo maltato, con un grado alcolico importante (tra 7 e 10 gradi) e con aromi e sapori fruttati e speziati.
Anche se lo stile Tripel è il più giovane tra gli stili trappisti, è uno dei più amati: le birre tripel sono nate proprio per conquistare i consumatori sempre più innamorati delle birre chiare europee.

Nonostante i birrifici trappisti autentici nel mondo siano pochi, lo stile tripel viene oggi riprodotto anche al difuori dei confini del Belgio: birrifici artigianali, abbazie, e birrifici indipendenti di tutto il mondo propongono le loro interpretazioni di Tripel.
In questa guida prenderemo in considerazione tutte le peculiarità di questo stile, e osserveremo storia, caratteristiche, composizione e curiosità sulle birre Tripel.
Prima però una breve panoramica delle nostre tripel preferite da acquistare su amazon.

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Caratteristiche delle birre Tripel

La birra pioniera dello stile tripel è considerata quella del birrificio trappista Westmalle: la ricetta, invariata dal 1956, ha gettato le basi per gli standard dello stile che vengono oggi elencati dal BJCP.

  • Colore e opacità: Una tripla belga di solito è chiara; da giallo pallido da oro a rame scuro con una schiuma densa e cremosa di colore bianco sporco.
  • Aroma: L’aroma è complesso con un leggero profilo di malto. Mostrerà una piccantezza da moderata ad alta, inclusi fenoli pepati e simili a chiodi di garofano. I toni alcolici leggeri e gli esteri di frutta sono comuni. Gli esteri avranno solitamente un carattere agrumato, soprattutto arancia, sebbene si possa notare anche la banana. Gli alcoli sono morbidi, con un certo carattere speziato. Il luppolo sarà piuttosto basso, ma dovrebbe essere caratteristico come un profumo speziato. Non dovrebbe essere presente diacetile.
  • Gusto: Con il malto che gioca un ruolo di supporto qui, questa birra trova la sua complessità in un mix di sapori di frutta, spezie e alcol. I fenoli dovrebbero rimanere da bassi a moderati con un bel carattere pepato. Gli alcoli sono morbidi, di bassa intensità e mostrano una nota speziata, a volte dolce. Il luppolo rimane da basso a moderato nell’equilibrio e aggiunge spezie al tutto. Gli esteri saranno del tipo agrumato, l’arancia e il limone sono comuni. L’amaro può essere elevato e di solito si presenta come una combinazione di luppolo e fenoli prodotti dal lievito durante la fermentazione. Sono comuni un finale secco e un retrogusto amaro.
  • Corpo e sensazione al palato: L’elevata gradazione alcolica aggiunge cremosità al corpo da medio leggero a medio, che rimane molto più leggero ed effervescente di quanto suggerirebbe l’alta gradazione. Dovrebbero essere presenti pochissimo riscaldamento alcolico e nessuna astringenza.

Storia delle Tripel

Cosa significa Tripel?

Il nome tripel deriva dal processo di produzione di questo stile birrario, e si riferisce al fatto che nella produzione di questo tipo di birra veniva usato una quantità di malto tre volte superiore rispetto a quella della birra trappista standard. Ciò rendeva la birra decisamente più alcolica: Il nome era utilizzato sostanzialmente per indicare una birra più forte delle altre.

Quando e dove nasce la tripel?

Anche se la storia delle birre trappiste ha radici molto antiche, lo stile tripel è abbastanza recente.
La prima birra tripel di cui si ha notizia è stata infatti creata dall’abbazia trappista di Westmalle “solo” nel 1934. Si trattava di una birra molto simile alla tripel attuale, e probabilmente birre di questo tipo venivano giù prodotte sporadicamente.
Si suppone che il motivo che spinse a creare una birra con questo livello di alcolicità sia da ricercare in una legge belga dell’epoca, il Vandevelde Act. Questo decreto, abrogato solo nel 1983, vietava la vendita e il servizio di bevande forti, sopratutto Jenever.
La legge non riguardava però vino e birra, quindi si decise di creare delle birre più alcoliche per assecondare la domanda di bevande forti da parte del consumatore.
Nel 1956 la ricetta fu modificata e alla nuova birra venne attribuito il nome di tripel, per indicare la sua forza rispetto alle altre birre trappiste.
La tripel di Westmalle è considerata la prima birra tripel ufficiale, e da quel momento lo stile ha iniziato a diffondersi e ad affermarsi fino a diventare, oggi, lo stile di punta tra quelli delle birre trappiste.

Birra tripel: la composizione

luppoli

Il malto

Il malto è l’ingrediente primario delle birre tripel. Nella ricetta tradizionale viene usato malto pilsner belga di alta qualità, che permette di ottenere un colore chiaro limpido e brillante.
Per ottenere il profilo caratteristico di una tripel è necessario aggiungere una percentuale di zucchero fermentabile, tra il 5 e il 20%. L’aggiunta di zucchero è ciò che rende le tripel croccanti, morbide e beverine, aiuta a nascondere l’alcolicità e alleggerisce il corpo.

malti

I luppoli

L’amarezza nelle birre tripel è appena accennata; i luppoli più utilizzati sono il luppolo Saaz, per la finitura, e i luppoli Styrian Goldings e Tettnang, che vengono aggiunti durante l’ebollizione.

lievito

Il lievito

Il lievito è un ingrediente fondamentale nello stile Tripel, perché aggiunge al profilo aromatico e gustativo qualità speziate e fenoli fruttati e agrumati.
Si usa lievito ale belga
, specificatamente le varietà trappiste; la fermentazione deve avvenire a temperature leggermente più elevate, quindi è importante scegliere il giusto lievito. La tripel inoltre è spesso rifermentata in bottiglia.

Tripel: le domande frequenti

Le tripel sono birre doppio malto?

La risposta a questa domanda non è semplice. Il termine birra doppio malto infatti non è un termine che descrive stili di birra particolari, ma una parola che indica solo la forza alcolica della birra.
Il termine “birra doppio malto” è stato coniato dai legislatori italiani nel 1964 per indicare tutte le birre con volume alcolico superiore al 3.5% e grado plato non inferiore a 14,5. La creazione di questa categoria era finalizzata a tassare diversamente le birre in base alla loro alcolicità e non a descrivere caratteristiche stilistiche. In linea di massima quindi possiamo dire che le birre tripel sono birre doppio malto se consideriamo il grado alcolico, ma questa definizione è forviante perché può essere applicata a tantissimi altri stili e sottostili.

Che differenze ci sono tra dubbel, tripel e quadrupel?

Questi tre stili sono considerati la “santa trinità” della famiglia trappista; tra loro ci sono differenze relative alla composizione e differenze nel profilo aromatico e gustativo.
L’ingrediente che più di tutti incide sulle differenze è il malto: nelle dubbel e nelle quadrupel viene solitamente usata una parte variabile di malto scuro o tostato.
Un’altra differenza è il tasso alcolico, più elevato nelle tripel e ancora più elevato nelle quadrupel.

Con cosa abbinare la tripel?

Le birre tripel, come le altre birre trappiste, sono tradizionalmente servite come accompagnamento alle specialità gastronomiche preparate nelle abbazie. L’abbinamento perfetto con queste birre sono quindi salumi artigianali, formaggi stagionati e semi stagionati a base di latte di pecora, capra o mucca, marmellate e mostarde.
Anche arrosti e altri piatti di carne si abbinano bene, mentre sono sconsigliati alimenti troppo delicati come pesce o crostacei.

Quale bicchiere usare per le tripel?

Nella tradizione birraria belga ogni birra, a prescindere dallo stile, ha un bicchiere diverso, progettato appositamente per esaltarne i sapori.
In linea di massima possiamo affermare che il bicchere più adatto per le tripel è il bicchiere tulip, ma anche quelli tipo calice possono essere usati senza compromettere il profilo aromatico.
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