Le Session Ipa sono birre che appartengono sia alla famiglia delle India Pale Ale che a quella delle birre Session.
Queste birre combinano la luppolosità di un IPA classica e il contenuto alcolico inferiore di una birra session.
Si tratta di uno stile ufficialmente etichettato sotto la categoria di “ipa speciali”; nonostante non faccia ancora parte dell BJCP, è sempre più popolare tra gli appassionati di birra.
La principale caratteristica delle session Ipa ed in generale di tutte le birre session è quella di avere una gradazione alcolica più bassa.
In questa guida andremo ad osservare tutto ciò che c’è da sapere sulle Session IPA: caratteristiche, composizione e curiosità. Prima però uno sguardo alle nostre preferite da comprare online.
Non esiste una definizione ufficiale di birra session, poichè si tratta di un etichetta che può essere usata su molti stili. Nel lessico birrario vengono considerate session tutte le birre con una gradazione alcolica più bassa (tra 3% e 5%) rispetto alla versione classica dello stile.
Non troviamo quindi aromi o ingredienti che definiscono questa macro-categoria di birre, ma solo un indicazione sulla loro leggerezza.
Session Ipa significa “IPA meno alcolica”; come abbiamo visto nei paragrafi precedenti infatti il minor volume di alcool è l’unica caratteristica che tutte le birre session hanno in comune. Per alcuni parlare di IPA poco alcolica potrà sembrare un ossimoro, ma in realtà è assolutamente possibile realizzare delle birre poco alcoliche ma con tutte le caratteristiche aromatiche e gustative delle IPA classiche.
Le birre session, e anche le Session ipa, esistevano già in epoca vittoriana, anche se non sono mai state considerate un vero e proprio stile.
Secondo alcune fonti il termine session veniva utilizzato per indicare le birre più leggere che potevano essere consumate in una “sessione” di bevute. Durante la prima guerra mondiale gli operai delle fabriche belliche inglesi avevano a disposizione sessioni di 4 ore per bere birra. Queste birre, più leggere delle birre normali, venivano chiamate “Session beer”.
Per arrivare alle prime vere e proprie session ipa però dobbiamo fare un lungo salto in avanti: le prime sono state lanciate sul mercato statunitense nei primi anni 2000. L’obbiettivo dei birrifici coinvolti era quello di creare una IPA più leggera e beverina, che potesse soddisfare comunque i consumatori sempre più innamorati dello stile IPA.
Il successo di queste nuove IPA più leggere è stato subito consacrato in tutto il mondo, e quasi tutti i birrifici artigianali hanno oggi una o più session IPA in catalogo.
I luppoli utilizzati nelle session ipa sono molto vari; è possibile rendere “session” quasi tutte le tipologie di IPA, e ciò implica che gli ingredienti possono essere molto diversi da birra a birra.
Una costante che unisce le Session IPA rispetto al luppolo è legata all’amarezza: le session infatti devono essere luppolate come le IPA, ma con una amarezza meno marcata. Per fare ciò vengono spesso usate le tecniche del hop bursting e del dry hopping.
Un altro modo per esaltare il profilo aromatico del luppolo è quello di usare luppoli con profili unici, come Mosaic, Citra, Simcoe o Galaxy.
Per assicurarsi una buona riuscita è necessario usare la giusta quantità e le giuste tipologie di malto. I birrifici tendono ad usare una combinazione di malti pale, in una quantità leggermente inferiore a quella delle Ipa classiche. Il malto Pilsner, il Vienna, il Munich o il Crystal sono molto usati, ma in commercio è possibile trovare anche malti speciali pensati proprio per le birre session. Spesso vengono aggiunti anche altri cereali maltati e non maltati, sopratutto avena e grano.
Per quanto riguarda il lievito, nelle session ipa viene usato il lievito ale usato anche nelle IPA; si tratta infatti sempre di birre ad alta fermentazione.
Il mondo delle Ipa è variegato ed ampio: ogni anno si moltiplicano i sottostili e gli esperimenti per creare birre Ipa fuori dai canoni convenzionali. Come abbiamo visto, nel panorama birrario l’aggettivo session può essere affiancato a qualsiasi stile: anche i sottostili di ipa non fanno eccezione.
Le differenze tra questi due stili riguardano sopratutto l’alcolicità ed il grado di amarezza. Le Ipa hanno un tasso alcolico circa del 7%, mentre le session ipa solitamente sono tra il 3% e il 5%. Nelle Ipa classiche l’amaro del luppolo è più marcato, mentre nelle session grazie a particolari metodi di produzione troviamo tutti gli aromi del luppolo ma una minore amarezza.
Con il termine session beer ci si riferisce alle versioni session dei vari stili, mentre la session ipa è la versione session dello stile ipa.
Come abbiamo visto l’aggettivo session indica sostanzialmente una più bassa gradazione alcolica rispetto allo stile madre.
In questo caso le differenze sono abbastanza sottili. Le session ipa rispetto alle american pale ale sono più luppolate, hanno una minore corposità ed allo stesso tempo sono più secche. Anche il tasso alcolico è leggermente inferiore: una American pale ale solitamente è sui 5-6 gradi, mentre la session ipa tra 3 e 5 gradi. Per approfondire questo argomento potete consultare la nostra guida alle American Pale Ale.
Le differenze tra questi due stili sono molto nette, anche se i nomi sono simili. La birra saison è una ale belga aromatica e molto maltata: abbiamo parlato di questo stile nella guida dedicata alle saisons. Si tratta di uno stile ispirato alle ricette tradizionali belghe, con un profilo aromatico molto particolare. Le birre session invece sono solo versioni “light” dello stile madre: ciò implica che si tratta di birre che possono essere interpretate in modo molto diverso.
Forse possiamo considerare le Session Ipa più simili alle American Ipa che alle Ipa classiche. Questo perché nelle Session vengono spesso utilizzati luppoli americani, particolarmente aromatici e meno amari dei luppoli continentali usati nelle ipa inglesi.
Anche in questo caso comunque le differenze principali sono due: le session ipa hanno un tasso alcolico più basso e un’amarezza meno marcata.
Per le Session Ipa possono essere usati una varietà di bicchieri diversi. La pinta americana, il bicchiere tulip o l’ipa glass sono i più indicati, perché permettono di esaltare gli aromi di questo stile, mentre i meno indicati sono i boccali, i calici e le pinte irlandesi. Anche il bicchere Teku, nato per la degustazione birraria, si presta bene. Per maggiori informazioni consigliamo di consultare la nostra guida ai bicchieri da birra.
Le Session Ipa sono birre tipicamente estive, quindi sono perfette con tutte le pietanze che tipicamente si consumano in estate: insalate, tramezzini, sandwich, pesce e carne grigliata. Ottimo anche l’abbinamento con burger o altri piatti da pub: la leggerezza delle session ipa infatti è ideale per pulire la bocca dopo fritti o carni grasse.